1. L’archivio storico dell’Associazione Bancaria Italiana costituisce uno straordinario giacimento di documenti, prodotti e conservati dall’Associazione nel corso dei suoi 100 anni di storia. Nel 1999 è stato dichiarato di “notevole interesse storico” dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, che lo ha definito “fonte di incommensurabile interesse per la ricostruzione della storia dell’associazionismo bancario e delle banche in Italia e all’estero”. Tale dichiarazione è stata integrata e ulteriormente confermata nel 2002.
La consistenza è di poco meno di 1.000 metri lineari di documentazione e copre un arco cronologico di oltre un secolo, ricomprendendo tutte le configurazioni assunte dall’Associazione Bancaria Italiana dalla sua costituzione: la “prima” ABI (1919-1926), la Confederazione Generale Bancaria Fascista (1926-1931), l’Associazione Tecnica Bancaria Italiana (1931-1937), la Confederazione Fascista delle Aziende del Credito e della Assicurazione (1937-1944), l’Ufficio Interbancario (1944-1945) e la ricostituita Associazione Bancaria Italiana (1945 ad oggi).
Si tratta di migliaia di carte relative all’attività creditizia, all’associazionismo economico e a numerose tematiche di rilievo per l’economia e la storia d’Italia.
2. Dopo una prima sistemazione delle carte completata nell’ottobre 1993, nel 2017 l’ABI ha rinnovato la sua attenzione nei confronti dell’importante giacimento documentale posseduto ai fini di una sua definitiva valorizzazione. In questa ottica è stato chiesto all’Istituto – che ha accettato l’invito, in considerazione dell’opportunità di conferire uno spessore anche operativo alla nuova impostazione finalizzata allo svolgimento di studi storici che si era deciso di adottare e di cui, in quel momento, si ignorava il possibile sviluppo – di procedere al riordinamento e alla valorizzazione di questo patrimonio archivistico.
3. Nel secondo semestre 2017 l’Istituto ha proceduto ad una ricognizione delle carte, in esito alla quale è stato redatto un rapporto denominato “Guida all’archivio dell’Associazione Bancaria Italiana”, che chiarisce la situazione delle carte storiche dell’ABI. In particolare, si è accertato che esse sono composte in gran parte da relazioni interne e da verbali prodotti dagli uffici e dagli organi statutari dell’Associazione e di altri enti da questa controllati; da corrispondenza con banche associate, istituzioni nazionali, istituzioni ed enti europei e internazionali; da letteratura grigia e da materiale informativo a stampa legato soprattutto allo svolgimento di convegni e giornate di studio.
Alla luce di quanto emerso dalla ricognizione effettuata, è stata autorizzata, preliminarmente ad ogni successivo approfondimento inventariale, la riclassificazione generale di tutta la documentazione, da realizzare attraverso l’unificazione del criterio di ordinamento delle carte in funzione di un titolario.
Nel 2018, sempre ad iniziativa dell’Istituto ed in stretto collegamento con le competenti strutture dell’ABI e con la Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, si è proceduto – dopo un’accurata opera di selezione volta a definire un patrimonio documentale depurato da materiale privo di interesse ed in grado di narrare la storia dell’Associazione e, tramite essa, la storia delle banche e del loro impegno a favore dell’economia del Paese – al riordinamento generale di tutti i documenti storici dell’ABI finalizzato alla loro sistemazione logistico-organizzativa ed alla redazione di un documento finale predisposto, in termini di dettaglio descrittivo, secondo alcuni parametri predefiniti.
È stato dunque messo in sicurezza l’intero complesso documentale attraverso il riordinamento e la classificazione sommaria di tutta la documentazione in esso contenuta, quale risulta da un “Inventario sommario” di 537 pagine nel quale si dà conto, a tratto generale, dei documenti conservati nell’archivio, rendendone possibile il reperimento e la consultazione. Nell’Inventario sono, infatti, contenute le informazioni necessarie per orientarsi nel grande giacimento informativo, pur attraverso un percorso di ricerca ancora non perfezionato dal punto di vista dell’ottimale celerità di reperimento.
4. E’ stata dunque avviata una terza fase del progetto caratterizzata dall’avvio di un programma di inventariazione analitica, varando una prima tranche di lavori riferiti alla documentazione appartenente agli anni 1919-1945.
Poiché l’intervento effettuato ha confermato che i fascicoli da inventariare costituiscono, a causa della dispersione dovuta ad eventi bellici, una rimanenza piuttosto casuale di un archivio molto consistente e ben organizzato (lo si ricava dalle classificazioni e dai numeri di posizione originari), fatta eccezione per le circolari di cui si conserva una collezione molto cospicua, tali documenti sono stati resi disponibili in una delle seguenti tipologie di fruizione:
- la consultazione digitale – a breve attivabile attraverso il sito www.bancheitaliane.org – delle 8.640 “Circolari” emanate nel periodo, ognuna delle quali è illustrata da una scheda inventariale individuale integrata da un apparato di indicizzazioni volto a facilitarne la ricerca attraverso la combinazione delle diverse chiavi offerte (oggetto, data, numero della circolare, numero di protocollo, posizione, argomento, indicizzazione dei nomi di persona e degli enti citati nel testo della circolare). Nell’occasione, è stato compiuto un importante lavoro di integrazione della raccolta delle 7.000 circolari in possesso dell’ABI con ulteriori 1.640 circolari reperite presso cinque primari archivi storici, arrivando dunque all’individuazione e alla classificazione del pressoché totale universo investigato;
- la consultazione diretta degli “Altri documenti”, cioè delle restanti carte (al netto delle circolari) riferite all’Associazione Bancaria Italiana, risalenti all’epoca considerata e conservate nell’archivio storico dell’ABI, anch’esse analiticamente inventariate, ma non digitalizzate;
- la consultazione del c.d. ”Archivio esterno”, cioè del complesso di documenti riferiti all’Associazione Bancaria Italiana e non presenti nel suo archivio, ma reperiti presso quattordici primari archivi storici, dei quali sono stati definiti i relativi repertori da cui si può evincere il luogo nel quale ciascun documento è conservato ai fini dell’eventuale consultazione.
5. Arrivati a questo stadio del lavoro, il successivo passaggio costituito dalla realizzazione di un portale web da collegare al sito dell’Associazione attraverso il quale rendere possibile la consultazione dei documenti storici dell’ABI risalenti al periodo 1919-1945 in una delle tre tipologie di fruizione precedentemente ricordate avrebbe comportato necessariamente il coinvolgimento diretto dell’Associazione.
A ciò si aggiungeva che la disponibilità di un “Inventario sommario”, ove adeguatamente pubblicizzata, avrebbe potuto suscitare interesse in settori qualificati della ricerca con conseguente richiesta di consultazione, prodromica ad una, sia pure selezionata, apertura dell’archivio al pubblico, la cui gestione non avrebbe potuto che essere assunta in prima persona dall’ABI.
Ragioni oggettive di natura logistica, organizzativa e finanziaria continuano a rendere non prevedibile il momento della ripresa in carico da parte dell’Associazione della gestione del suo archivio storico. Ne è derivato che – in mancanza di affidamenti certi su un evento (l’impegno diretto dell’ABI) senza il quale non appare possibile procedere ulteriormente in maniera proficua nel lavoro e tenuto conto di conforme avviso informalmente espresso dalla stessa Associazione Bancaria Italiana, doverosamente interpellata in via preventiva sulla questione – si è ritenuto concluso il compito dell’Istituto nella realizzazione di un progetto i cui esiti, al termine di un quinquennio, debbono comunque essere considerati assolutamente positivi.